martedì 22 marzo 2016

Flashback - Via il drenaggio!

Mentre ero ricoverata in ospedale il mio incubo più grande era la rimozione del drenaggio. Mi impressionava proprio vedere questo tubo uscire dal mio fianco e non c'erano rassicurazioni che tenessero: all'idea che mi venisse sfilato senza anestesia io non ci dormivo la notte. Guardavo il mio amore in faccia e scoppiavo a piangere sussurrando con un fil di voce che non volevo proprio toglierlo. Come se fosse possibile...
Dopo due giorni di ansia la dottoressa che era di turno per il giro di visite mi ha guardata in faccia e mi ha comunicato che il fatidico momento era arrivato. Le ho chiesto se mi lasciava mezz'ora di tempo per rendermi conto e farmi una ragione di quello che mi aspettava, ma la mia richiesta non è stata accolta.
Per l'ennesima volta in questi mesi mi sono trovata faccia a faccia con un infermiere che mi raccontava la sua vita nell'inutile tentativo di distrarmi mentre la dottoressa e un'altra infermiera mi ravanavano la ferita. Mi ribadiscono che non sarà così terribile come penso. "Già fatto??" chiedo dopo una fitta all'altezza delle costole. Mi risponde con la voce ironica e percepisco che sta sorridendo della mia paura: "Valentina, devi avere un attimo di pazienza, ho solamente toccato il drenaggio" e poi aggiunge "Lo so che fai un po' fatica, ma adesso devi fare dei bei respiri profondi". Va bene...proviamo a fare quello che mi dice.
Inspiro.
Espiro.
Inspiro.
Espiro.
Inspiro ancora...e sento che la dottoressa sussurra all'infermiera di tirare forte il drenaggio appena io butterò fuori l'aria. Col cavolo che espiro, adesso!!! Tiè!! Trattengo il respiro più che posso e loro scherzano dicendomi che non potrà durare per sempre. Sorrido e poi scoppio a ridere buttando fuori tutta l'aria.
Sento ogni centimetro del tubo sfilarsi dalla mia pelle, scivolando velocemente, poi all'improvviso un bruciore breve ma intenso. Capisco che l'incubo è finito e che mi è stato messo il punto per chiudere la ferita. Mi scende una lacrima di liberazione da tutta la tensione accumulata.
Pensandoci bene, adesso è tutta un'altra cosa! Ma... quanto si sta bene senza drenaggio???

13 commenti:

  1. Posso solo immaginare quanto sia fastidioso, e tu sei stata super coraggiosa! E' passato per fortuna :) un abbraccio!!

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    1. Insomma... super cagasotto in realtà, ma di queste piccole cose ho più paura di quelle più serie!
      Un abbraccio

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  2. Brava Vale....ricordo che anche mio marito aveva paura,ma poi era tutto contento pensava peggio.
    Oggi siamo andati dall'oncologa, venerdì si ricomincia con il ciclo di chemio....che tensione..
    Un abbraccio Vale...

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    1. Si sì infatti è peggio pensarlo che farlo! Ahah
      Naddy... immagino la vostra tensione di questi giorni ma mi raccomando, tanta tanta forza!!!! Nel caso, lo sai, sono qui!
      Un abbraccio

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    2. Cara Valentina, sabato (santo) total body momento aspettato e temuto, e la Pasqua va a farsi benedire. Come dovrebbe passarla una che deve aspettare alcuni giorni per sapere se sta bene o no?. Inutile, ci facciamo tanta forza, ma a certe cose non ci si abitua mai. Piuttosto vorrei parlarti della mia vita sociale, ridotta praticamente a niente. Ho, o meglio avevo molte amiche, alcune "del cuore", ma ormai quando sono con loro mi sento demotivata e impaziente. Non mi interessa nulla di quello che dicono, mi sembrano tutte stupidaggini, ho la sensazione che il signor NH mi abbia nottetempo sbarcata su un altro pianeta, e tutto del pianeta dove vivevo prima mi sembra estraneo. Non è colpa loro, che sono sempre quelle, ma colpa mia che non amo più cazzeggiare in loro compagnia. Sento dentro di me un grande bisogno di autenticità, e parlare di questo e di quello, spettegolare, girare per i negozi ecc. non mi piace più. So che mi vogliono bene come io ne voglio a loro, però in loro compagnia non sono più a mio agio. Forse quando vivi certe cose non puoi più tornare indietro. Tu che ne pensi? Dovrei sforzarmi di più? Abbracci

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    3. Cara Carla, il Signor H mi ha davvero insegnato molto e sottoscrivo ciò che tu dici: quando vivi certe cose non puoi (e non vuoi, aggiungerei) più tornare indietro, ma soprattutto nella fase iniziale mi rendo conto che non esiste un vero e proprio iter da seguire per poter affrontare bene la malattia. Quello che posso dirti è che dovresti fare ciò che ti fa stare bene. Suona come una frase fatta, ma non è così semplice come sembra. Io sono una persona che si è sempre amata molto poco, che non si è mai presa cura di sé stessa, che era spesso circondata da persone che non aveva scelto, che si faceva andare bene tutto. Nel momento in cui ci ho sbattuto la testa, il Signor H è stato un campanello d'allarme. A quel punto sono diventata un'altra persona: ho iniziato a sorridere di più perchè apprezzavo in modo diverso ciò che vivevo ogni giorno, ho scoperto alcuni lati delle persone vicine che non conoscevo, alcune le ho perse per strada, con altre non riesco più a tacere ciò che non mi fa stare bene. Il mio consiglio è mettere in chiaro ciò che vuoi: desideri parlarne? Fallo apertamente, facendo capire a questa gente che hai bisogno di aprirti a loro. Non vuoi che si tocchi il discorso? Diglielo. Spesso si tirano in ballo argomenti futili ed inutili proprio perchè non si sa se chi sta vivendo la situazione ha piacere che se ne parli e perchè non si sa come affrontare il discorso. In ogni caso, chi ti vuole davvero bene, rimane e deve provare a capirti, perchè chi non sta bene sei tu. Io stessa ho vissuto alcune delusioni abbastanza importanti ed ho sofferto... ma cerco di guardare sempre il lato positivo: chi ha cercato di capirmi e di venirmi incontro, ha preso tutto il buono di me. E questo è l'importante.
      Stringi i denti e pensa sempre a stare al meglio delle tue possibilità. Ti abbraccio forte e, ovviamente, sono sempre qua se hai bisogno di una spalla "sconosciuta" sulla quale sfogarti.
      Vale

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    4. PS: Per sbaglio avevo eliminato la mia risposta e sono riuscita a recuperare solo la parte iniziale. Spero tu avessi già letto il mio papiro precedente, ma in caso contrario ho provato a ripristinare al meglio ciò che volevo dirti. ;)

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  3. un racconto sorprendentemente realistico ...
    tanto da farmi mancare l'aria ed avere paura del dolore ...
    nel mio ruolo di "anima" forse, oltre ad una esagerata sensibilità innata, ho sviluppato una più attenta percezione delle tue emozioni ...
    e allora ... d'ora in poi ... celebriamo la vita tutti i giorni!!!!
    recuperiamo energia, facciamo spallucce agli imprevisti e alimentiamo il tuo bel sorriso ...
    con tanto Amore

    P.S. Chi più di te può comunicare a Carla come e dove cercare motivazioni per ritrovare la voglia di condividere e superare i momenti difficili ...
    un abbraccio

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    1. Uhm... dovrebbe essere d'incoraggiamento invece, visto che tutta la mia paura è stata abbastanza inutile. E' stato tutto più semplice e meno doloroso di quello che immaginavo!!
      Assolutamente la vita è da celebrare in ogni minima cosa. Non c'è nulla di meglio che godersela! ;)
      Ti voglio bene

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  4. tesorella che sei...
    calcola che ho trattenuto il respiro e facevo come te mentre leggevo questo post! menomale va... libera!

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    1. Ahahah si...fa abbastanza impressione, eh?? In realtà poi pensavo moooolto peggio :)
      Un abbraccio

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